mercoledì 9 febbraio 2011

Lettera aperta alle istituzioni federali


Riceviamo dall'ufficio stampa della Domina, la presente lettera già consegnata agli organi preposti all'attenzione del Pres. Avv. Colonna e Segretario dott. Pastore, e lasciamo a voi di trarre le vostre valutazioni sia su FB che su il nostro blog, in commenti.

Alla c.a. Prof.ssa CAPPARELLI Clotilde

Delegato Regionale Campania FIGC LND – Calcio Femminile

ill. dott. PASTORE Antonio

Segretario FIGC – LND – CR Campania

ill.mo Avv. COLONNA Salvatore

Presidente FIGC – LND – CR Campania

Oggetto: Protesta ufficiale nei confronti dell'AIA – Settore Arbitrale

In riferimento alla presente ed a seguito delle nostre precedenti segnalazioni al delegato regionale per il calcio femminile, dott.ssa Capparelli, ci vediamo costretti alla luce degli ultimi avvenimenti a noi accorsi, di voler segnalare alla vostra attenzione una serie incresciosa di episodi che ci vedono, nostro malgrado, essere partecipi nelle ultime gare del campionato regionale di calcio femminile.

Senza volerci dilungare, e protrarre la vostra attenzione alla presente, vogliamo ricordare alle SS.VV., che dal 2004 siamo un'associazione sportiva dilettantistica iscritta regolarmente ai campionati prima regionale, e poi Nazionali, organizzati dalla Lega Nazionale Dilettanti, e che in questi anni ci siamo sempre distinti come una realtà intraprendente e piena di iniziative, in un movimento, che a detta di chi ci convive quotidianamente, è una realtà particolare e sempre in lotta alla ricerca di riconoscimento dal mondo maschile (e alle volte maschilista) del calcio nostrano.

Chi vi scrive, lo fa in nome e per conto di tutte quelle ragazze (e nel corso degli anni abbiamo annoverato più di 160 diverse atlete) che si sono succedute nella pratica del calcio con diletto e passione. Forse non saremo la più ricca tra le vostre affiliate, ma sicuramente, e lo dico con una vena di orgoglio, siamo una delle più combattive realtà del movimento calcistico femminile, che non vuole abbandonarsi al sentire comune che la vedrebbe “sopravvivere” all'ombra del calcio maschile, ma che desidera crescere, motivando le scelte ed i sacrifici con quella voglia di combattere stereotipi e banali preconcetti del passato.

Già in passato, all'inizio della nostra avventura con la federazione gioco calcio, intuimmo come veniva considerato il nostro movimento, come “il cimitero degli elefanti” (e mi si lasci usare questo termine) di quegli arbitri ormai a fine “carriera” o che per limiti di età ed impossibilità logistiche potessero ambire a ben altre categorie. Ma allora giustificavamo tali scelte come scelte temporanee e dovute all'eccezionalità di un movimento che stava crescendo e che ci vedeva per le prime volte calcare i campi di gioco. Ma oggi a distanza di anni, e dopo molte esperienze anche all'estero, dove il movimento calcistico femminile, è DIVERSAMENTE CONSIDERATO, e dove i risultati si vedono, non posso DIRE DI ESSERE IN PACE CON ME STESSO, rimanendo in silenzio o peggio dover giustificare nei confronti di un gruppo (la mia squadra) che negli anni si è venuto a modificare, ma che vede sempre più giovani avvicinarsi alla nostra realtà, i comportamenti sempre più incomprensibili di chi ci dovrebbe tutelare nel campo e, giudicando i nostri comportamenti, educare ad uno sport, come il settore arbitrale.

Dicevamo all'inizio come “una serie incresciosa di eventi …. …. nelle ultime gare di campionato” ci ha visti costretti a scrivere queste righe, e quindi venendo a dati , fatti e incomprensibili comportamenti ci vediamo costretti oggi a venirvi a chiedere, VOI CHE SIETE LE NOSTRE GUIDE NEL LUNGO CAMMINO DELLO SPORT “PULITO” ed “EDUCATIVO” una spiegazione, un monito avverso al senso comune di GHETTIZZAZIONE che vediamo nel nostro quotidiano, nel nostro vivere questo sport.

Nelle ultime 2 gare di campionato la nostra associazione, mi ha visto dover intraprendere un percorso SANITARIO di cura per 2 diverse giocatrici per le quali, in maniera diversa e per circostanze purtroppo troppo simili, siamo stati costretti a porre rimedio.


Domenica 16 Gennaio 2011 presso la nostra struttura in Acerra, durante la gara di campionato contro lo Sport Napoli femminile, in una normale azione di gioco un avversaria colpiva con una gomitata la nostra calciatrice CHRISTINE JACKSON (anni 52) veterana del movimento 26 anni di carriera in Italia (0 – SQUALIFICHE) procurando la FRATTURA del setto nasale (prognosi 45 gg.) con relative cure. Sanzione comminata dal sig. arbitro AIELLO della sezione di Torre Annunziata, NESSUNA, nemmeno il calcio di punizione. Il sottoscritto (cosa più unica che rara) guardalinee quel giorno a fine gara, chiedeva spiegazioni, in modo veemente, ma sempre nei limiti di civiltà e con l'educazione che mi contraddistingue, risposta del sig. arbitro, IO DEVO VEDERE LE GAMBE e NON LE BRACCIA. Al di là del mio disappunto, e spiegando al signor direttore di gara, che non ritenevo la sua una decisione a norma di regolamento, salutavo e auguravo una buona domenica con sorriso e stretta di mano con lo stesso (lo sottolineo per comprendere che lo stato d'animo era tutt'altro che offensivo o intimidatorio). RISULTATO comunicato n° 80 e correzione nel n° 81 del vs. comitato regionale, SANZIONE A CARICO DI ASSISTENTE ARIBTRALE SQUALIFICA FINO AL 16/02/2011 a carico del sig. PENNESTRI ALESSANDRO (DOMINA NEAPOLIS ACERRANA).

Senza alcuna motivazione.

Già questo è strano perchè almeno vorremmo sapere di cosa siamo colpevoli, per poi andare nelle sedi competenti a valutarne la veridicità di quanto segnalato dal direttore, anche perchè all'esterno del campo, insieme al Presidente, vi erano almeno 10 persone, genitori quasi tutti, che possono ampliamente confermare quanto da noi asserito anche nella presente.

Domenica 23 Gennaio 2011 presso il campo comunale GIRAUD di torre Annunziata, durante la gara di campionato contro il LADY SAVOIA, il direttore di gara, sig. FERRAGAMO Antonio della sezione di Torre del Greco, anche questa volta, purtroppo per noi non ravvisa un fallo da tergo di un avversaria sulla giocatrice della Domina e più volte in rappresentativa NAPOLITANO MARIARITA, che per questo fallo è costretta alle cure del vicino pronto soccorso di Boscoreale. Anche in questo caso il direttore di gara non ravvisa nessuna irregolarità eccessiva nel fallo, benchè la giocatrice rimane per svariati minuti in terra soccorso dai nostri sanitari, in lacrime. Risultato anche questa volta prognosi di 20 gg.

Senza voler entrare in dinamiche e giudizi che, come da regolamenti sono propri del direttore di gara, e non possono essere messi in discussione, e per i quali noi NON VOGLIAMO ESPRIMERE ALCUN GIUDIZIO o RIMOSTRANZA ALCUNA, ma ci preme segnalare con questa nostra missiva TUTTE le nostre perplessità, all'indirizzo di una classe arbitrale che vediamo, nostro malgrado, molto più “scadente” e sempre meno interessata a quelle che sono temi cari al vostro Comitato, come la salvaguardia della salute dei tesserati (con l'inasprimento delle sanzioni per gioco violento) promozione, crescita del movimento, educazione allo sport e coinvolgimento.

Tutti concetti che vanno a decadere allorquando sui campi di gioco ci vengono comminati.

Ricordiamo come se fosse ieri, una proposta dell'Avv. Colonna, affinchè ad una esplicita richiesta delle società di calcio femminile al riguardo della classe arbitrale, che sarebbe stato promotore di una iniziativa volta all'obbligatorietà per gli arbitri che vogliano salire di categoria ad arbitrare nel corso della stagione, di un certo numero di partite di calcio femminile, per le quali poi essere anche valutato dai commissari preposti. Spero non sia stata abbandonata, ritenendola una proposta intelligente e mirata ad una rivalutazione delle partite del calcio femminile.

Oggi, viceversa, vediamo sui campi o arbitri troppo giovani (più giovani delle nostre atlete) inadeguati, e spesso (troppo spesso) che vedono la categoria “quasi punitiva” e relegata ad un obbligo di firma/presenza. Questo sminuisce noi, il movimento ma sopratutto chi come Voi, lotta nel quotidiano per affermare un eguaglianza che non sia fatta solo di parola, ma anche di fatti.

Non vogliamo più dover lottare anche contro i pregiudizi di chi, pregiudizi non li dovrebbe avere.

Nella certezza che il nostro grido venga accolto, e che gli eventi sopra citati, non vanno contro i nostri avversari, che, di contro altare, sono stati sempre molto disponibili e, comprendendo anche le nostre perplessità sulla classe arbitrale, ci hanno sostenuto nelle cure del caso alle nostre atlete.

Attendiamo di ricevere una vostra risposta a quanto sopra.

Distintamente e con profondo rispetto

Alessandro Pennestri

Presidente

ASD Domina Neapolis Acerrana


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