Fiuggi 2011 - dal sito www.infooggi.it
CALCIO FEMMINILE - CAMPIONE LA RAPPRESENTATIVA DEL PIEMONTE V.A.
PIEMONTE VA-LAZIO 4-2
PIEMONTE VA: Malosti; Buccella, Leto, Toscano, De Nicolò; Chialvo (24' st Di Maria), Bevilacqua; Graziotto, Zabellan (41' st Bianco), Zignone (1' st Piana); Medina (18' st Antonietti). A disp. Ponticelli, De Masi, Leone, Conterosito, Piana. All. De Caroli
LAZIO: Melis; Ferroni, Boccia, Accoroni; Presutto, Ciucci, Monaco (13' st Boldrini), Ietto; Ciccotti (22' st Di Paolo); Angelelli (16' st Maggi), Martinovic. A disp. Balestra, Paolantonio, Zannino, Gallone, Ottocento. All. Macidonio
ARBITRO: De Luca di Ercolano (Assistenti Corrado di Formia e Ventre di Cassino)
MARCATORI: 6' pt e 45' st Martinovic (L), 26' pt Chialvo (P), 1' st Zabelan (P), 18' st Graziotto (P), 46' st Bianco (P)
NOTE: ammoniti Chialvo e Zabelan (P), Accoroni e Maggi (L). Calci d'angolo: 3-4 (2-1). Recupero: 1'pt, 6' st.
Al “Matusa” di Frosinone, al termine di una gara combattutissima ed intensa, per emozioni e volume di gioco, la formazione di Antonio De Caroli si laurea Campione d'Italia, conquistando il secondo titolo consecutivo dopo il trionfo in Umbria. La soddisfazione è doppia, poi, se si pensa che il Piemonte VA ha battuto i padroni di casa del Lazio e per di più in rimonta, dopo aver pericolosamente barcollato per i primi venti minuti di gioco, subendo prima la rete di Martinovic e poi rischiando di andare più volte al tappeto. Nel calcio, come nella vita poi, vince sempre chi più crede e, dunque, grande merito va dato alle ragazze in maglia blu, capaci prima di pareggiare i conti con Chialvo e poi di trovare raddoppio e tris entrambi nella ripresa (il 4-2 ha senso solo in chiave tabellino).
Il primo con una gran giocata di Elisa Zabellan, astro nascente del calcio femminile, l'altro a causa di infortunio tecnico di Emanuela Melis, portierino laziale incapace di trattenere un tiro cross innocuo di Graziotto. Come colpevolizzare l'estremo difensore di Macidonio, giovanissimo per altro: classe 1995 e dunque di 16 anni appena? Impossibile. Non solo per le grandi prestazioni delle gare precedenti che hanno di fatto condotto il Lazio fino a Frosinone (una fra tutte quella con la Campania, con un miracolo in pieno recupero), ma anche per le emozioni che in un match di questo genere è sempre difficile gestire. In questo, ad esempio, è mancato anche il bomber laziale Elena Angelelli, impalpabile fin dai primi minuti e completamente spenta dopo aver fallito il gol del possibile 2-0. Scherzi che le finali fanno. Scherzi che la selezione del Piemonte VA dall'alto della sua enorme esperienza, di club, ma anche di storia della rappresentativa, sa gestire alla perfezione. La formazione laziale, comunque, è una squadra che sta lavorando in prospettiva. Il risultato di questo torneo è straordinario e incredibile, ma soprattutto importante, perché pone le basi per i successi, che credeteci arriveranno, per le prossime stagioni.
Tre ragazze del 1995 (tutte titolari), una del 1994, due del 1993, una del 1992 e ben cinque del 1991 significano progettare un futuro importante. Sempre che il professionismo non intervenga in maniera celere. E' possibile ed è il migliore augurio che possiamo fare a queste ragazze. Macidonio non rinuncia al suo marchio di fabbrica optando per il solito 3-5-2: Melis in porta, la linea difensiva è costituita da Ferroni, Boccia e la confermatissima Accoroni. Ciucci e Monaco si accomodano in cabina di regia, con Ietto e Presutto larghe sugli esterni. In avanti la coppia Angelelli-Martinovic è assistita dalla trequartista Ciccotti. De Caroli risponde con un offensivo 4-2-3-1: Buccella, Leto, Toscano e De Nicolò a difesa dei pali di Malosti. In mediana si dispongono Ciucci e Monaco, mentre il trio alle spalle dell'unica punta Medina è costituito da Graziotti, Zabellan e Zignone. La partenza delle ragazze di Macidonio è devastante: Martinovic sente profumo di gloria e si scatena.
Dopo soli sessanta secondi il numero undici inventa un colpo al volo che trova Presutto solo davanti a Malosti. Il motorino biancoceleste tenta il pallonetto, con la sfera che termina alta sulla traversa. Un minuto dopo è sempre Martinovic a scappare sul filo del fuorigioco, prima che l'arbitro fermi il gioco per un contatto fortuito con De Nicolò, interpretato da De Luca di Ercolano come falloso. Il terzo tentativo, però, è quello buono: ancora Martinovic scappa sulla sinistra e dopo essere rientrata al tiro, spara un diagonale imparabile che fa esplodere il “Matusa”. Lazio in vantaggio, Piemonte VA annichilito. La risposta delle ragazze di De Caroli è tutta in colpo di testa di Toscano, abile a cercare il tempo per staccare, meno nel trovare la porta. L'undici di Macidonio continua a premere senza sosta, sfruttando la giornata di grazia di una Martinovic straripante e soprattutto la lentezza della difesa piemontese, impegnata nella ricerca esasperata del fuorigioco. Così il colpo del ko capita sui piedi di Elena Angelelli: il bomber del Real Colombo riceve palla poco dopo essere entrata in area di rigore, ma cicca clamorosamente la sfera, che con mestizia esce oltre la linea di fondo. Il vecchio adagio del calcio non si smentisce e al 26' il Piemonte VA pareggia: dopo un'entusiasmante cavalcata, l'ennesima, di Graziotto sulla destra, Chialvo riceve dai venti metri e lascia partire un bel destro, sul quale, complice la deviazione di Boccia, Melis non riesce ad arrivare. Tutto di nuovo in equilibrio. Il finale di primo tempo è una continua ed esaltante lotta a centrocampo: nessuno, però, riesce a trovare lo spunto giusto per sfondare.
De Caroli sceglie di dare maggior spinta sugli esterni e sostituisce una spenta Zignone, con Piana, insieme a Accoroni e Melis, la più giovane in campo. Nemmeno il tempo di prendere confidenza con il campo che il Piemonte VA passa di nuovo e ancora con un tiro dalla distanza. Bomber Zabellan tira fuori l'ennesimo coniglio dal cilindro di questo torneo e dai trenta metri beffa Melis con una bomba. Il Lazio, però, non molla e spaventa le avversarie: prima con un contropiede di Angelelli, Malosti esce con i piedi, e poi con Martinovic, diagonale debole.Per evitare di regalare occasioni pericolose, nate da lanci lunghi, De Caroli decide di staccare di qualche metro Leto, evitando di tenere la difesa in linea. Macidonio risponde togliendo un'emozionata Angelelli, per inserire la scattante Maggi. Nel momento di maggiore pressione laziale, però, il Piemonte VA trova il gol scaccia fantasmi: Graziotto, di gran lunga la migliore in campo, prova un tiro cross dalla destra che Melis, incredibilmente si lascia sfuggire: 3-1. Per nulla ko le ragazze di casa provano a gettare il cuore oltre l'ostacolo: sugli sviluppi di un calcio di punizione Ietto ha la possibilità di riaprire la sfida, ma il suo diagonale è deviato in angolo. Pochi minuti più tardi è Boccia ad impegnare Malosto, sempre su con un tiro piazzato. Il poker, però, rischia di servirlo
il Piemonte VA con una strepitosa punizione di Zabellan, che esce fuori di un niente.Nella disperazione più totale il Lazio cerca la mossa disperata, schierando Elisabetta Boccia come centravanti e spostando Serena Presutti in difesa. Tranne qualche mischia importante, tra le quali una spallata di Di Paolo che manda al tappeto Toscano e Malosti, non accade più nulla fino ad un minuto dal triplice fischio finale quando Maggi conquista una punizione dai trenta metri: sul pallone si presenta proprio il numero sei biancoceleste che spara un destro di violenza inaudita che trova solo la traversa. Sulla ribattuta, però, è pronta ancora Martinovic che sigla la sua doppietta personale tenendo vive le ultime speranze laziali. Speranze spente un'istante dopo quando Bianco, sfruttando un Lazio tutto rivolto nella metà campo avversaria alla ricerca disperata del pari, castiga per la quarta volta Melis. Gioco, partita, incontro.